Sono oltre 100 milioni i cittadini dell’Unione Europea che cucinano con il gas, con più della metà delle case in Italia, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia e Ungheria. Secondo lo studio condotto dal gruppo non-profit per l’efficienza energetica CLASP, dall’Alleanza Europea per la Salute Pubblica (EPHA) e con il supporto scientifico dell’Organizzazione per la Ricerca Scientifica Applicata dei Paesi Bassi (TNO), cucinare con il gas in una cucina comune e priva di appropriata ventilazione meccanica causa un inquinamento domestico da biossido di azoto che eccede svariate volte all’anno il limite delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla qualità dell’aria e gli standard europei sull’inquinamento dell’aria esterna. In tutte le simulazioni in cui non è stata utilizzata la ventilazione meccanica, il valore limite UE per l’esterno di 200 µg/m3 di biossido di azoto è stato superato negli ambienti indoor per oltre le 18 ore all’anno consentite.
Lo studio di CLASP ha riscontrato che in tutta l’Unione Europea oltre il 30% delle famiglie cucina a gas, l’Italia è al primo posto con il 68.7%. “Le persone passano la maggior parte del proprio tempo a casa. Poche sono consapevoli dei rischi dannosi che comportano le cucine a gas: preparare la cena può esporre a tanti agenti inquinanti quanti quelli del fumo passivo. Gli apparecchi a gas dovrebbero riportare etichette di avvertenza sulla salute come i pacchetti delle sigarette. I funzionari europei dovrebbero considerare questi rischi per la salute” ha dichiarato Christine Egan, Amministratore Delegato di CLASP.
In Italia il 68% delle famiglie cucina con il gas. Secondo lo studio il 72% delle case con cucine a gas supera il valore guida giornaliero dell'OMS di biossido di azoto. Dato che pone l’Italia subito dopo la Spagna (77%) e prima di UK (55%), Olanda (54%), Francia (53%), Romania (52%) e Slovacchia (44%).
“Tramite lo studio sul campo in Italia abbiamo riscontrato che le famiglie che cucinano sul gas sono esposte a livelli di biossido di azoto nettamente più alti rispetto a quelle che cucinano sull’elettrico. Nelle cucine a gas si registrano dei livelli di biossido di azoto che eccedono i valori guida dell’OMS e i limiti imposti dall’Unione Europea, al punto tale che i soggetti più sensibili, quelli più fragili, quindi asmatici, ne sentono l’impatto diretto. Inoltre abbiamo anche constatato che la ventilazione è importante, ma non ha avuto impatto sulla riduzione degli inquinanti” ha affermato Sara Demartini, Project Manager di CLASP.
In Italia sono state 40 le famiglie coinvolte, 36 quelle in cui sono stati raccolti i dati con successo: 31 con cucina a gas, 5 con cucina elettrica. Quelle che cucinano a gas hanno una concentrazione di biossido di azoto significativamente più alta nella cucina e nel soggiorno, rispetto alle famiglie che cucinano con apparecchi elettrici. A essere superato nel 24% dei casi, nelle abitazioni con cucina a gas, anche il valore del limite orario UE di biossido di azoto, quello più pericoloso per i più fragili, mentre in quelle che cucinano elettricamente non sono stati registrati superamenti.
Test specifici nei laboratori di TNO hanno mostrato che i fornelli a gas producono anche monossido di carbonio, particolato ultrafine e altri inquinanti che possono causare effetti gravi sulla salute, in particolar modo nei bambini. Il report stima che negli ultimi 12 mesi il numero di bambini con sintomi di asma causati dalla cottura a gas sia oltre 700.000, pari al 12% dei bambini UE attualmente affetti da asma. Ricerche precedenti hanno collegato l’uso domestico di gas a deficit di attenzione e disturbi di iperattività nei più piccoli, e a effetti negativi sul sistema respiratorio e nervoso degli adulti. Nulla di nuovo se pensiamo che gli effetti sulla salute causati dai fornelli sono noti da oltre cinquant'anni, così come studi sulle stime di asma sono stati condotti anche negli Stati Uniti.
Il report di CLASP evidenzia altri elementi di criticità. Il gas non è “naturale” o “pulito”. L’industria del gas ha investito molto nel posizionamento della cottura con il gas come opzione sicura e preferita. Le persone sono ampiamente inconsapevoli dei rischi per la salute e l’ambiente posti dalla cottura a gas. Cucinare con il gas è costoso. Si stima che l’inquinamento dell’aria interna causato dalla cottura a gas costi all’UE 3,5 miliardi di euro all’anno in costi sanitari, perdita di guadagno e produttività e anni di vita adeguati per disabilità (Daly). Alternative elettriche più pulite sono già disponibili a costi simili o inferiori. Gli incentivi governativi per le tecnologie elettriche produrrebbero da cinque a 16 volte il ritorno sull’investimento in termini di costi sanitari. La cottura a gas compromette gli obiettivi dell’UE di diventare un’economia climaticamente neutra entro il 2050.
Come combustibile fossile, il gas da cucina emette inquinanti ambientali come metano, benzene e CO2. Anche quando sono spenti, gli apparecchi di cottura a gas perdono metano, un potente gas serra. La cottura a gas mina i programmi di elettrificazione ed efficienza dell’UE. Più un edificio è efficiente dal punto di vista energetico e ben isolato, peggiore è l’inquinamento dell’aria interna dovuto alla cottura a gas se la ventilazione è inadeguata. Il passaggio dalla cottura a gas a quella elettrica durante un rinnovamento dell’edificio migliorerà la qualità dell’aria interna per le famiglie.
Secondo una ricerca condotta da CLASP sui consumatori, un numero considerevole di famiglie in Europa sarebbe pronto a passare dal gas agli apparecchi elettrici se conoscesse i problemi di salute legati alla cucina a gas. Da qui l’importanza di aumentare la consapevolezza sugli impatti sulla salute della cucina a gas e di stabilire un'etichetta energetica per gli apparecchi di cottura sia a gas che elettrici. Eppure qualche dubbio resta, come quello legato ai costi. Per questo CLASP raccomanda l’introduzione da parte dell’UE e del governo italiano di politiche di supporto adeguate a facilitare la transizione energetica e proteggere i cittadini dall’impatto delle cucine a gas.