campagna di sensibilizzazione

La Compagnia del Suolo

cliente: FEDERBIO
periodo: da MAG 2021

All'interno del progetto Cambia la Terra, FederBio ha lanciato la “La Compagnia del suolo”, il tour che attraversa l’Italia da nord a sud in nove tappe per scoprire cosa c'è nei terreni coltivati del nostro Paese. Ci siamo messi in viaggio per incontrare esperti e toccare con mano le differenze tra un suolo sano e uno compromesso.

#suolo #ambiente

La “Compagnia del Suolo”, la campagna itinerante di Cambia la Terra, nel corso dell’estate 2021 ha girato l’Italia per valutare la salute dei nostri terreni e comunicare l’importanza della tutela del suolo.
La Compagnia ha prelevato campioni di terreno da campi coltivati con metodo biologico e convenzionale per analizzarli e individuare la presenza di pesticidi chimici, rischiosi per la salute umana e quella dei terreni.
La Compagnia è nata soprattutto per comunicare l’importanza del suolo. Lo ha fatto tramite una serie di eventi pubblici, nei quali rappresentanti di FederBio e delle associazioni partner di Cambia la Terra, agronomi ed esperti di ambiente hanno affrontato il tema della salute del suolo e di come l’agricoltura biologica può tutelarlo.
Nel corso della campagna abbiamo raccolto un totale di 24 campioni di terreno: dodici da campi coltivati con metodo biologico e dodici in terreni trattati con metodo convenzionale.
Le analisi dei suoli sono state effettuate presso il laboratorio di analisi accreditato Tentamus AgriParadigma di Ravenna. Nel corso delle analisi è stata effettuata una multiresiduale completa per rilevare la presenza di sostanze come fosetil, glifosate e metaboliti (AMPA), ditiocarbammati e rame.


LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI

Il 27 aprile 2022, presso l'Orto Botanico di Roma, abbiamo presentato i risultati dei prelievi. E allora, qual è la situazione dei suoli italiani?
Nei campi convenzionali sono state ritrovate ben 20 sostanze chimiche di sintesi tra insetticidi, erbicidi e fungicidi. La sostanza più rilevata è il glifosato, che compare in 6 campi convenzionali su 12, seguito dall’AMPA, un acido che deriva dalla degradazione del glifosato. Si tratta dell’erbicida più usato al mondo , che ha effetti sulla salute degli ecosistemi e su quella umana, e che è rientrato nella lista delle sostanze ‘probabilmente cancerogene’ dello Iarc di Lione (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro). Delle altre 18 sostanze chimiche di sintesi ritrovate, ben 5 risultano revocate da anni: due, il famigerato DDT e il suo metabolita DDE (sostanza che proviene dal degrado della molecola originaria), resistono in un campo presumibilmente da 44 anni, in quantità non trascurabili. Le altre (permetrina e imidacloprid), vietate rispettivamente nel 2001 e nel 2018, sono state ritrovate in un campo di pomodori; l’ultima (oxodiazon) revocata nel 2021, in un pereto.

Per quanto riguarda i campi biologici, le sostanze di sintesi rilevate sono solo tre, tra cui un insetticida contro le zanzare, probabilmente proveniente dalle abitazioni vicine, e, in uno stesso, campo DDT e DDE. Si tratta con ogni evidenza di contaminazioni accidentali, da cui il bio cerca da sempre di difendersi.
Quindi la vitalità del suolo, che si traduce soprattutto nella presenza di miliardi di microrganismi per centimetro quadrato, è messa a rischio dalle sostanze chimiche di sintesi utilizzate in agricoltura. L’uso eccessivo e improprio dei pesticidi causa danni indesiderati a specie non target, mentre la persistenza nell’ambiente e i residui tossici possono impattare su specie utili e organismi non target, come gli umani, e possono contaminare le acque e i suoli a scala globale.